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Tarare il mio lavoro per un cliente che non legge le bozze dei testi

by Simona
imbarazzo, copywriter, cambiare strategia

Una delle difficoltà più grandi ma soprattutto più imbarazzanti in cui mi imbatto, ogni tanto, nel mio lavoro come copywriter freelance, è quella di avere a che fare con un cliente che non ha letto i testi che gli ho mandato come “campione” per sviluppare un lavoro.

Sì, succede molto più spesso di quanto si possa pensare.

Che il preventivo sia già fatto o meno, approvato o meno (a volte è necessario entrare nel merito del lavoro da fare prima di definirne il prezzo: ne ho parlato in questo articolo della rubrica Il copywriter quotidiano), in alcuni casi il cliente riceve (magari assieme a una bozza della scaletta del lavoro da fare) un breve testo in cui ho cercato di inquadrare lo stile e tutte le caratteristiche che dovrà avere il testo stesso: esso può essere stato realizzato apposta per quell’occasione, oppure essere un testo o una serie di testi già esistenti.

In quei momenti, casca l’asino: alla riunione in cui se ne deve discutere il cliente ti dice chiaramente di non averlo guardato, oppure (e forse è anche peggio!) mentre ti parla del testo capisci che non l’ha letto o non l’ha fatto leggere ai suoi dipendenti e collaboratori che hanno un ruolo nella comunicazione (per esempio il responsabile interno della comunicazione oppure quello dell’ufficio commerciale).

Come professionista quei momenti sono non solo imbarazzanti ma anche complicati sul fronte operativo: come puoi infatti darmi un giudizio su un testo se non l’hai letto? Infatti in questo modo io non posso verificare come proseguire il lavoro e, magari, anche che tipo di lavoro dovrò fare.

Molto spesso, quindi, il mio approccio comprende innanzitutto di anticipare l’invio dei testi (piccole porzioni che possono essere lette velocemente) via email e, in seguito, quello che nella PNL viene definito “ricalco”: la lettura ad alta voce del testo o dei vari testi prima di fare una riunione al riguardo.
Questo serve a me per ricevere una critica costruttiva e nuove informazioni, ma anche a richiamare il cliente a essere maggiormente coinvolto nella produzione del testo e, in generale, della sua comunicazione.

Anticipare il materiale è, inoltre, un ottimo modo per dare del tempo per riflettere sui testi da produrre ed evidenziarne tutti gli aspetti critici: infatti le domande, le puntualizzazioni, i dettagli hanno bisogno di tempo e di riflessioni che possono coinvolgere più persone ed evidenziare più punti di vista, anche quello di chi non può partecipare a una riunione operativa.

In questo modo il mio lavoro diventa più consapevole, posso identificare con più sicurezza non solo il lavoro da fare (e il preventivo) ma anche nello specifico i testi.

Questo è il mio approccio: una volta che mi hai contattata, mi piace definire un preventivo attendibile e quindi essere pronta a svolgere un lavoro essendo in possesso di tutte le informazioni, che nel mio lavoro comprendono ovviamente anche la resa finale che si vuole ottenere.

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