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Tappa a Ostiglia contro lo stalking

by Simona

Iniziativa nel territorio mantovano per il Movimento Internazionale Anti-Stalking

COMUNICATO STAMPA – 28 aprile 2012 – Stalking, un reato che riguarda uomini e soprattutto donne e che oggi rende difficile, a tutte le vittime, vivere e aprirsi. Per combattere il fenomeno ha toccato Ostiglia il tour “Non tacere Vivi”, iniziativa del Movimento Internazionale Anti-Stalking, Anti-Pedofilia e Pari Opportunità, che ha la propria sede a Mantova e che sta portando in tutta Italia all’attenzione della gente il tema degli abusi con convegni e iniziative.

Il quinto incontro nazionale si è svolto sabato 21 aprile presso la Sala delle Colonne del Comune di Ostiglia, che ha dato il proprio sostegno all’iniziativa, come ha sottolineato il Sindaco di Ostiglia Avv. Umberto Mazza, “anche per soddisfare il dovere civico di liberare in particolare le donne da questo fenomeno”.

La dott.ssa Annalisa Iacobone (capo coordinatore per la Regione Puglia del Movimento) ha presentato il fenomeno, che ha iniziato a esistere negli anni Ottanta soprattutto nei confronti di personaggi noti, per poi diventare esteso e diffuso tra le persone comuni fino a essere introdotto anche nel codice penale italiano con la Legge 38 del 2009, che descrive anche l’insieme di comportamenti che danno vita al reato di stalking.

Al convegno, moderato dalla d.ssa Chiara Zammitti di Rai Tre Roma e con la presenza del presidente Luca Pullara, hanno poi portato il loro contributo la mediatrice familiare dott.ssa Antonella Miscio, che ha sottolineato come il conflitto porti nella vittima dolore e sofferenza non solo a livello fisico ma soprattutto a quello psichico, e il criminologo Dott. Fabio Benatti, che ha spiegato le caratteristiche principali di vittime e autori di reato, sottolineando come lo stalking sia spesso associato alla personalità maschile, in quanto nella fattispecie il maschio stalker tende a dominare e sottomettere la femmina, considerata di sua proprietà, attraverso comportamenti intrusivi, indesiderati e assillanti che sono difficili da valutare e quantificare per la giurisprudenza ma che inducono paura e preoccupazione nella vittima.

L’Avv. Michele d’Ambra, penalista, ha raccontato come insieme alle forze dell’ordine gli avvocati spesso siano i primi a raccogliere le esigenze e le storie delle vittime e a valutarle, a cercare di comprendere quali prove esistano, nonché a sottoporre la vittima alla violenza del racconto di una situazione difficile da lei vissuta.

Infine, un intenso intervento è stato portato da Rosamaria Scorese, sorella di Santa, vittima di un giovane squilibrato dichiarata Serva di Dio per le opere cristiane svolte durante la sua breve esistenza.

Nei prossimi mesi il Movimento toccherà con altri convegni Firenze il 19 maggio e Piacenza il 16 giugno.

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