Home copywriting, scrittura e dintorni Social Network: sì o no? Le due domande da porti come Pmi per affacciarti a Facebook, Instagram, Linkedin & Co

Social Network: sì o no? Le due domande da porti come Pmi per affacciarti a Facebook, Instagram, Linkedin & Co

by Simona

Se stai pensando di creare dei profili aziendali sui social network, credo che come imprenditore di una piccola azienda ci siano due domande fondamentali che dovresti porti: e, ovviamente, devi portele prima di fare qualsiasi cosa, anche solo di iscrivere la tua impresa e crearle pagine o profili.

Certo: se la tua è una grande struttura, con un ufficio comunicazione (interno o esterno), con risorse umane e risorse economiche che possono dedicarsi ai social, e un brand che ha un suo pubblico, forse affacciarti a un nuovo mezzo di comunicazione non è un passo così significativo e “pericoloso”.

Ma se sei un piccolo imprenditore, e la tua realtà deve centellinare le risorse spese nella comunicazione e in tutte le attività che svolgi, allora forse una breve riflessione in più può aiutarti a non fare delle scelte sbagliate.

Ecco perché ho deciso di dirti quali sono le due domande che devi senz’altro porti prima di fare qualunque passo sui social network.

Domanda n. 1: La mia azienda è adatta a essere presente e dialogare sui social network, o posso renderla tale?

Penso che questa sia una delle prime domande che ci si debba porre nel decidere di aprire, o meno, qualunque profilo.

Un’agenzia di comunicazione (un po’ sbrigativa) ti direbbe che non c’è neanche un argomento di cui non si possa parlare sui social, perché Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e gli altri social network sono uno strumento aperto a tutti e a qualunque tema.

Questo è vero… ma ci sono alcuni lati oscuri che dovresti analizzare: le persone sono motivate a discutere del tuo “argomento” sui social (ovvero a farne davvero qualcosa di social) oppure no? Devono invece essere stimolate per dare vita a una discussione, per fare dei commenti? Ti occupi di un tema che è in qualche modo scottante? I feedback nei confronti della tua azienda (magari per qualche avvenimento passato che nel presente non dovrebbe più avere nessuna importanza ma di cui la gente si ricorda) potrebbero essere troppo negativi? Sei sicuro che non ci siano doppi sensi o equivoci che possono sorgere riguardo alla tua azienda o al tuo prodotto?

Iscriverti a un social network ti esporrà ai commenti, ai complimenti così come alle critiche, alle reactions di cuori e abbracci ma anche di lacrime e rabbia. Dovrai fare in modo che tutto ciò che può esserci di negativo abbia un contrappeso di reazioni positive.

In ogni caso, con un buon piano di social marketing potresti pianificare la tua attività al meglio e impostare la tua strategia: e dovresti farlo, in particolare, in modo innovativo sia se nel tuo settore i social non sono un mezzo molto utilizzato, sia se ancora nessuno dei tuoi competitor ha fatto una comunicazione particolarmente originale o incisiva.

La risposta alla domanda iniziale include infatti anche tutto questo: ciò perché il tuo settore, il tuo ambito, le tue specifiche caratteristiche come azienda, sono fondamentali per adattarti alle dinamiche dei social network e trovare il tuo spazio nel modo giusto e facendo la differenza con gli altri.

Dopo la domanda iniziale, in molti casi, devi anche porti domande sul cambiamento che sei disposto a sostenere, ovvero:

– Sono disposto a cambiare linguaggio nella mia comunicazione?

– È opportuno che lo faccia, adattandomi al mezzo e alle modalità con cui le persone comunicano e dialogano (e discutono) su quel social network?

– Come farlo al meglio? (in questa questione, di certo, può aiutarti un intervento professionale)

Come anticipato, esiste anche una seconda domanda fondamentale che devi porti nell’arrivare su un social network, ovvero:

Domanda n. 2: Sono disposto a dedicare risorse ai social network?

Rispondo subito a ciò che stai pensando: no, i social network per le aziende non sono gratis.

Certo, l’iscrizione è gratuita, ma ci sono poi una serie di risorse che vanno messe a disposizione per mantenerli attivi e perché abbia davvero senso comunicare sui social network, ponendoti degli obiettivi che ti interessa realizzare.

Tali risorse includono le spese da sostenere per il dipendente o il professionista/agenzia che li seguirà, le spese per la produzione di contenuti testuali, fotografici e video (la tua azienda direttamente o il professionista/agenzia incaricato potrebbe avere la necessità di sostenere delle spese specifiche per produrli) e il budget che ti servirà perché i tuoi contenuti siano supportati nel diventare il più popolari possibile (facendo, inizialmente e nel tempo, anche delle inserzioni sponsorizzate).

Ricorda, soprattutto, che il tempo dei tuoi dipendenti è pagato da te, e non è detto che ti costi di meno di quello di un professionista (che tra l’altro ti permette di avere la certezza di quanto speso, mentre non saprai mai con esattezza quanto tempo effettivo un dipendente dedica a una specifica attività).

Inoltre, oltre alle già citate risorse più legate alla manutenzione dei profili e ai contenuti social (tempo, sponsorizzazioni, produzione dei contenuti), ci sono altre risorse che dovranno essere loro dedicate: il tempo per curare tutti i processi delle conversioni (termine che indica l’azione che come azienda vorresti che svolgesse l’utente a seguito della tua attività di comunicazione, come per esempio lasciare una reaction, iscriversi a una lista, acquistare) a cui hai deciso di puntare con i tuoi social, quello per rispondere ai messaggi e ai commenti, quello usato per condividere i tuoi contenuti su gruppi, quello speso per interagire su altre pagine. Anche tutto questo “tempo” concorre a formare una spesa.

Devi per forza essere attivo al di fuori della tua pagina/profilo? Ovviamente no, ma più diventi “social” più è auspicabile che anche al di fuori del tuo profilo si parli di te.

Inoltre, se vuoi semplicemente fare brand, e come obiettivo non hai particolari conversioni, i social sono un’ottima opportunità per mostrare l’immagine (e le immagini) che vuoi condividere, anche senza una particolare “socialità” (ma dovrai comunque tenere monitorati anche commenti sporadici). I social sono poi un ottimo alleato per definire la tua reputazione online: non solo sono una referenza per chi cerca informazioni su di te e sui tuoi prodotti o servizi, ma le pagine social e i profili creati dall’azienda stessa spesso occupano posizioni di rilievo nelle prime pagine fra i risultati nella Serp quando si fa una ricerca su Google o su altri motori di ricerca, permettendo addirittura in certi casi di nascondere, almeno al primo sguardo, referenze meno piacevoli e strategiche.

Tuttavia, se quello che cerchi è invece un canale di vendita, le cose stanno in modo un po’ diverso. Oltre ad aprire la tua pagina o il tuo profilo (e, nel caso di Facebook, creare la tua vetrina con i tuoi prodotti), la presenza online ti richiederà di preparare e sviluppare una strategia per intercettare i potenziali interessati e portarli all’acquisto dei tuoi prodotti.

C’è ovviamente inoltre la casistica “intermedia”, laddove il tuo obiettivo sia più semplicemente quello di raccogliere “lead” (contatti), per esempio per spingere all’iscrizione a una newsletter.

Tutti questi obiettivi, come anticipato, richiedono risorse: e solo tu puoi valutare quali hai già a tua disposizione e che budget ti serve per procurarti le altre.

Per questo dovresti fare ancora più attenzione se la risposta a una delle domande (o a entrambe) dovesse essere “no”.

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Personalmente penso che non esistano aziende che non devono essere sui social: ma che tutte le aziende debbano affrontare la questione in modo approfondito prima di prendere decisioni che non sono in grado di supportare.

Se ti interessa una consulenza da parte di una copywriter professionista, perché vorresti creare dei profili per la tua azienda sui social network, e riguardo ai contenuti che potresti utilizzare e sviluppare, puoi contattarmi come indicato a questa pagina.

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